Lo sguardo, scuro e profondo, che ti scioglie.
Le braccia soffici.
Le mammelle troppo grosse, che debordano vistosamente dal reggiseno. Rotolano giù ai lati, nella loro burrosità.
La vita rigonfia di lardo, i rotoli di carne in abbondanza infinita. Ti ci puoi seppellire tutta la faccia e baciarne a iosa.
Il ventre da Giunone imperiale, una valanga di lussuria. Lei lo mostra fiera, in tutta la sua smodatezza.
I fianchi grassi e le cosce obese, prosciutti lardosi che esibisce con disinvoltura, consapevole della loro unicità.
Lei ti guarda mentre sbavi di fronte a tutta la sua oscena bellezza. Passa un dito lungo la cosciona, lasciandolo affondare nelle sue coltri di cellulite.